William Congdon. In the Death of One

William Congdon
In the Death of One
artista e ambulanziere nell’inferno di
Bergen-Belsen / maggio 1945
artist and ambulance driver in the hell of
Bergen-Belsen / May 1945
MEMORIALE  DELLA SHOAH DI MILANO
Piazza Edmond Jacob Safra, 1
14 ottobre 2021-31 gennaio 2022
a cura di
THE WILLIAM G. CONGDON FOUNDATION
MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO

promosso e sostenuto da
  1. FONDAZIONE INTERCULTURA ONLUS
con il patrocinio di
BERGEN-BELSEN MEMORIAL
COMUNE DI MILANO
LIBRERIA MITTEL

Primi di maggio del 1945: William Congdon, giovane artista arruolatosi come ambulanziere nell’American Field Service, entra nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, da poco liberato dalle truppe inglesi. Di fronte a lui, uno spettacolo da incubo: quasi 60.000 persone, stipate in baracche destinate a ospitarne al massimo 15000, in preda alla fame, al tifo e ai maltrattamenti.
Nel corso del febbrile e quasi disperato lavoro di recupero dei sopravvissuti, Congdon non poté non tentare di dare voce e immagine all’indicibile e all’inimmaginabile -  a qualcosa, soprattutto, che imponeva una radicale messa in questione di se stessi:
«Lo spettacolo della massa di morti nelle fosse era al di là di una comprensione immediata, al punto che, con un certo spavento, si era costretti a cercare dentro di sé una reazione adeguata. Per cogliere il vero senso di queste fosse, non guardavamo la massa ma il singolo individuo … Giacché soltanto in un simbolo talmente unico della sofferenza e dell'ironia sarebbe stato possibile immedesimarsi al punto da far scaturire l'autentica emozione.»
Infatti: «La nostra reazione di fronte a un fenomeno come Belsen dovrebbe essere principalmente soggettiva. Non guardandolo nei termini del nostro essenziale rapporto con l'esistenza, non se ne coglierebbe il senso più profondo.»
Dagli appunti e dai disegni eseguiti nel corso di tre settimane di sfiancante lavoro nel campo, sarebbe così scaturito un testo dattiloscritto, “In the Death of One” (In morte di Uno) che invano l’artista cercherà di pubblicare appena tornato in patria. Un testo del tutto singolare, dove, per non smarrire il senso della “unicità dell’Uno”, Congdon ci presenta una galleria di figure e volti, nel doppio registro della scrittura e del disegno, facendoci  penetrare all’interno di Bergen-Belsen, ma anche - e non meno - nel profondo di noi stessi. «A Belsen ho incontrato il mio male», non si stancherà di ripetere.
La mostra che sarà allestita per più di tre mesi presso il Memoriale della Shoah di Milano offre finalmente lo spazio più adeguato e suggestivo perché i contenuti e le immagini di questo testo – grazie anche a una installazione multimediale - possano finalmente diventare oggi un’esperienza condivisa: un momento di conoscenza, di  memoria e di meditazione, soprattutto per le giovani generazioni.
Nella mostra saranno presentate, accanto ai disegni eseguiti a Bergen-Belsen, anche un’opera di scultura eseguita nel 1940 e due opere a olio degli anni successivi,  a mostrare come tale esperienza abbia accompagnato l’artista per tutta la vita, lasciando un imprinting nel corpo stesso della pittura.
 
In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso al Memoriale della Shoah sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.
Per prenotarsi all'inaugurazione scrivere a eventi@memorialeshoah.it
Per visitare la mostra dal 15 ottobre, scrivere a prenotazioni@memorialeshoah.it
 

 

The William G. Congdon Foundation

Viale Lombardia, 10 20090 Buccinasco (MI)
tel 02 36577365 fax 02 36577364

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