PARIS - PORT ROYAL, 1 (Metro Station) - 1954

Nel ''54, avvertendo come la stagione veneziana andasse esaurendo il suo slancio, Congdon apre uno studio a Parigi. Non è certo l''immagine gaia e sorridente della ville-lumière che tuttavia troviamo nella sua pittura, bensì una città popolata dalle presenze inquietanti dei suoi monumenti-simbolo (Tour Eiffel, Notre-Dame, Tuileries) o di luoghi più quotidiani ma non meno emblematici come questa stazione del métro (accostabile a quella di Saint Germain - Paris, conservata al Whitney Museum of American Art di New York). L''opera, di cui Fred Licht ha evidenziato la tragicità inesauribile dell''impianto, è strutturata secondo uno schema compositivo ampiamente sperimentato nelle vedute veneziane: una prospettiva di strada che si dilata in un ampio slargo semicircolare con ai lati due ali di case e, sullo sfondo, un imponente edificio che, a causa della forma bombata delle mansarde, sembra sormontato da una cupola. Le fronde degli alberi che circondano la piazza retrocedono sullo sfondo e sembrano scivolare via, sbilenchi, lungo la curva dell’orizzonte, quasi un motivo ornamentale degli stessi edifici. In questo caso, però, nella parte bassa del dipinto, in ardito contrasto con la vasta e muta zona bigia e neutra della strada, qua e là incisa con sommarie figurine di passanti e automezzi, si apre con un violento contrasto un altro spazio, la stazione a cielo aperto del metro, che ci immette in una fuga prospettica del tutto differente. Questo “buco”, questa “finestra” (o, potremmo dire, “quadro nel quadro”) si apre nel tessuto superficiale della città delineato con potenti e perentorie spatolate di nero e di bianco il cui impatto sull’osservatore va ben oltre la loro funzione descrittiva (la cancellata e lo zoccolo che delimitano la grande apertura). La struttura metallica molto allungata della stazione, lascia spazio alla prospettiva scura dei binari e della cancellata che delimita il varco. Il cielo variegato, in cui le tonalità grigie si mescolano ai blu e ai bianchi, conferisce luminosità, insieme ai bagliori della polvere d''oro, ai colori spenti - grigio, beige e ocra - dei palazzi e della strada.

Dipinti a Olio 1948-1959

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