BASSO MILANESE NERO, 1 - 1979
È forse la prima opera in assoluto in cui Congdon si cimenta apertamente con il paesaggio lombardo, dopo il suo trasferimento nell’autunno ''79. La piatta uniformità del paesaggio è ricondotta allo schema compositivo più classico della pittura congdoniana, quello, per intenderci, delle Cities del ''49: una linea di orizzonte divide la grande massa scura della terra dalla banda chiara del cielo. Quest''ultima, grazie all''impiego della polvere d''argento, assume una qualità fredda e metallica, mentre la prima presenta il consueto lavoro di incisione. Un motivo nuovo, che sembra qui sostituirsi al nero dripping delle opere newyorkesi, è però rappresentato da una serie di sottili e lampeggianti colpi di spatola che aprono nel tessuto della terra delle specie di ferite, un''allusione, forse, al reticolo di canali e “rogge” che innerva la campagna, mentre ricompare il grande disco solare, diviso in due metà, che si insinua tra cielo e terra riproponendone specularmente i rispettivi toni (una riedizione del disco invernale nella serie Winter del 1950?).