NEW YORK CITY (Explosion) - 1948
L''opera firmata e datata, con l''aggiunta della scritta «N.Y.», risale alla prima fase newyorkese di Congdon – nella tarda primavera del 1948, quando l’artista prende uno studio al ventesimo piano di Park Avenue. Si spiega così il punto di vista molto alto rispetto alla città, la cui planimetria seriale dà origine a una tipica all-over composition che copre in modo uniforme l’intera superficie pittorica. Un lontanissimo orizzonte resta visibile, ancorché chiuso dalla struttura metallica di un ponte che corona il bordo superiore del dipinto con una sorta di motivo ornamentale. Il reticolato di linee smarrisce ogni regolarità, sostituito da tratteggi a forma di spirale che conferiscono all''assetto una sorta di movimento verso l''alto, apparentemente generato da una macchia d''inchiostro nero, quasi uno schizzo di penna, anticipatorio della successiva adozione del dripping, gettato a cancellare la città sottostante: «nervaliano 'sole nero', nato forse da un''esplosione improvvisa e liberatoria dell''inconscio a denunciare la vedovanza spirituale di un mondo segnato dalla sofferenza» (G. Mazzariol). Come di consueto, l''artista utilizza l''inchiostro in funzione eminentemente grafica, tracciando il nervoso contorno di edifici e strade che si sovrappone e contrappone alla massa cromatica sottostante, dalle tinte particolarmente violente. È da registrare l''impiego dei colori ad olio che, da questo momento in poi, l''artista non abbandonerà più, pur ricorrendo frequentemente a contaminazioni con altre tecniche.