Proprio nel giorno di Sant’Ambrogio è mancato Tonino Milite, pittore, poeta ed educatore, lucchese di origini ma milanese di adozione. In questa città egli ha infatti trascorso buona parte della sua vita, rendendosi benemerito anche per le sue preziose esperienze educative e didattiche con i bambini.
Lui stesso, del resto, ha saputo unire uno sguardo e un cuore di fanciullo a una fine e profonda cultura figurativa, letteraria, oltre che filosofica e scientifica, sempre animato da una curiosità inesauribile.
Abbiamo conosciuto Tonino nell’autunno del 2009, quando la William Congdon Foundation promosse presso la Triennale di Milano un incontro pubblico con lui condotto da Elena Pontiggia.
In quella circostanza egli volle accogliere il pubblico con una sua poesia affidata a un foglietto deposto su ciascuna sedia della sala. La riportiamo qui di seguito come estrema testimonainza della sua certezza che la poesia e la bellezza hanno l’ultima parola. Anche sulla morte.
Ci preme sottolineare che i nostri rapporti con lui non si sono limitati a quell’incontro formale, ma si sono mantenuti in un modo anche del tutto informale per tutti gli anni a seguire, trasformandosi in una vera, affettuosa amicizia: un pranzo insieme al ristorante, l’inaugurazione di una mostra, la presentazione di un libro, una visita nel suo studio di Trenno; oppure le sue improvvise telefonate per leggerci l’ultima nata delle sue poesie sollecitando un giudizio e un commento. Altrettante occasioni in cui egli ci ha comunicato il suo entusiasmo per la vita.
Ci mancherà.