«La città come espressione della totalità delle aspirazioni e delle illusioni umane, sarà [...]al centro della sua arte. [...], comunità e individuo furono dalla guerra rivelati come privi di qualsiasi guscio protettivo. Le rovine recavano tutta la storia spirituale, politica, biologica del genere umano. Il motif architettonico, [...] il “guscio” che l’umanità si è costruita come rifugio fisico e spirituale si rivela non solo involucro protettivo [...] , ma anche come simbolo di dignità e mistero.»