Ecco, nei quadri lombardi di Congdon c'è questa capacità; di chiudere e di aprire un senso e un rombo liturgico della vita. [...] E questi quadri - poichè si parla di pittura - sono "longobardi"anche perchè hanno lo splendore di questi gioielli antichi: sono quadri di una bellezza di fronte alla quale, a un certo punto, è meglio che le parole si spengano e si resti lì e si impari, in quel linguaggio segreto, tesissimo, splendido, direi da inatteso, enorme orefice del nostro tempo, che è l'ultimo William Congdon.